Proposta più che indecente. Lo so cosa state pensando cari lettori, bella situazione la prima parte del racconto ma è pur sempre una trombata etero. Bhè, lasciate che vi racconti il seguito. Dopo aver scopato col dr. De Meis tornai a casa trionfante ansiosa di mostrare a mio marito "le prove" del successo. Gennaro mi disse:"Cara come è andata? Spero che mi porti buone norizie". Sorridendo tolsi la gonna a volo mostrando i collant intrisi di sperma ed esclamai:"Guarda! Il pesciolino ha abboccato!". Gennaro replicò:"Ok ma come siete rimasti?", risposi:"Passerà subito la pratica al direttore generale". Gennaro mi guardò e sentenziò:"O cazzo! Un altro ostacolo! Pensavo fosse una vittoria definitiva". Lo rincuorai:"Ma dai su caro, vedrai che sarà solo una formalità, d'altra parte con De Meis sono stata più che convincente", mi rispose:"Immagino! Quei collant parlano da soli". Alcuni giorni passarono senza che ricevessimo comunicazioni poi, dopo circa una settimana, il telefono squillò. Il direttore in persona, Alfredo Carolis, voleva un dialogo per chiarire definitivamente la richiesta in esame. Da un'amica specializzata in chirurgia estetica ebbi gratuitamente le tette ritoccate. Un pò di poppe in più sono sempre convenienti. Mi armai nuovamente di coraggio e andai dal direttore della finanziaria pronta a fare un secondo sacrificio se il caso lo avesse richiesto. Era proprio un uomo affascinante, non come quella faccia di culo mielosa del suo subordinato. Stavolta però le cose non andarono affatto come mi sarei aspettata. Mi ci vollero pochi minuti per capire che, purtroppo, a Carolis le donne non piacevano granchè. I miei accavallamenti di cosce fecero un buco nell'acqua. Disperata dissi che avrei fatto qualsiasi cosa pur di risolvere positivamente la faccenda. Lui mi guardò ed esclamò:"Signora, se proprio vuol risolvere bene questa pratica allora mi faccia conoscere suo marito, vedrà che troveremo sicuramente un modo per sistemare le cose". Non sono certo una stupida, afferrai subito la sua allusione a sfondo sessuale. Mi stava dicendo, in modo diplomatico, di volersi fare Gennaro, il mio coniuge. Gli dissi che ne avremmo parlato con calma io e mio marito e avremmo fatto sapere qualcosa nei giorni seguenti. Tornai a casa esponendo la situazione a Gennaro. Passi pure che io abbia fatto la troia col vicedirettore ma ora si stava un pò esagerando con le richieste. Concordammo di non accettare. Durante la notte però mio marito era agitato, non sapeva come fare e i soldi mancanti rappresentavano un tormento non da poco. Mi disse di voler solo ascoltare, per pura curiosità, la proposta del direttore. Accettai l'idea convinta che non se ne sarebbe fatto nulla. Poco prima di recarci all'appuntamento ricevemmo una spiacevole telefonata, la casa ci era stata ipotecata, eravamo con le spalle al muro. Due ore dopo entrammo nell'ufficio di Carolis. Ci fece accomodare poi iniziò a corteggiare il mio lui davanti a me. Gli disse:"Ma sà che è proprio un bell'uomo signor Gennaro". La situazione debitoria era tale da prestarsi a quel ricatto che stavamo subendo. Carolis si alzò e mi sussurrò una frase all'orecchio:"Cara signora le avverto che quando un uomo subisce il fascino del cazzo ne resta stregato". Non detti molto peso a quelle parole che suonavano come un avvertimento e sbagliai. Carolis ci disse di seguirlo nel suo alloggio privato distante 10 minuti d'auto dall'azienda. Io e mio marito entrammo nella sua auto.
Bevemmo un drink nell'appartamento di Carolis poi il direttore fece segno a mio marito di sedersi accanto a lui sul divano e disse a me di accomodarmi su una poltrona distante due metri da loro. Il sig. Carolis aveva dei modi molto sensuali e convincenti. Fece un tipo di approccio lento e dolce che sedusse abilmente mio marito. Con sorprendente naturalezza i due simpatizzarono e Gennaro si ritrovò ben presto il pene dell'altro maschio tra le labbra. Pian piano mio marito ci prese gusto e si concentrò a leccare e succhiare la sua prima cappella. Il direttore si rivolse a me facendo apprezzamenti sul sedere di mio marito che accarezzò con entrambe le mani. Mio marito era nelle mani di Carolis ed io una impotente guardona su quella poltrona. Curò ogni dettaglio quello sciupauomini, passò un dito intriso di crema lubrificante sul foro anale di Gennaro e fu pronto per possederlo. La cappella del direttore toccò l'apertura rettale del mio lui e, pochi secondi dopo, venne risucchiata all'interno. Il tabù era stato violato ed io ne ero testimone. Mio marito si fece montare dal suo abile seduttore su quel divano e in varie posizioni tra cui a candela e a pecorina. Una prolungata cavalcata tra uomini in cui il direttore la faceva da padrone provocandoci torbidamente e cercando sempre di umiliarci per aumentare il suo piacere perverso. Sapevo di dovermi aspettare qualcosa del genere ma non credevo alla veridicità della frase che il capo dell'azienda mi aveva sussurrato precedentemente all'orecchio. Era tutto dannatamente vero! Mio marito non veniva posseduto in modo sofferto come mi sarei aspettata. Il mio coniuge provava un piacere e un'emozione sempre più forte ad essere penetrato dal randello voglioso di quello che, tutto sommato, era per noi quasi uno sconosciuto. Assistetti ad una chiavata intensissima di oltre un'ora. Dopo essere stato stantuffato anche a pecorina il mio lui raggiunse l'apice del piacere e schizzò il seme. Il direttore finalmente godette e, tra insulti vari, spruzzò una quantità enorme di sperma in bocca a Gennaro e gli intimò di berlo tutto. Guardare tutta quella sborra in bocca al mio lui dopo averlo visto ampiamente chiavato mi fece sentire troia e complice più del solito. Incredibile ma mi ero eccitata a vedere due uomini e gli umori abbondanti nella fica ne erano la prova evidentissima. Le mie voglie non sfiggirono certo all'occhio vigile del sig. Alfredo che me le lesse in volto. La conseguenza fu che mi ordinò di masturbarmi ed io, ormai partita col cervello, lo accontentai con assoluto piacere. Mi tolsi i vestiti restando solo coi tacchi e le calze autoreggenti nere ricamate che avevo scelto per l'occasione. Pur sapendo che sarebbe stata una "questione tra maschi" mi ero premunita di prepararmi in modo sexy. Iniziai a masturbarmi ma dopo poco Carolis mi disse di togliere tutto facendomi restare nuda. A lui non facevano effetto gli "adornamenti tipici delle donne". Mi disse espressamente che, senza accessori, sarei stata un pò meno femminile. Un'idea strambalata ma ormai tutto faceva brodo. Smenazzai la fessa a tutta forza mentre lui riprese a giocare col mio uomo baciandolo in bocca focosamente. Infilai un dito nella fica come una forsennata e godetti. Alfredo e Gennaro, intanto, con le lingue ancora unite tra loro, se lo fecero in mano a vicenda e vennero nuovamente. Dopo quest'ondata di sesso ci rivestimmo tutti e tre. Inutile dire che il finanziamento venne autorizzato pochi giorni dopo. La questione dei soldi era sistemata ma a caro prezzo perchè mio marito era diventato irrimediabilmente frocio!
La signora si sditalina...